Il Sangue

Qualche anno fa esistevano le “Pubblicità Progresso” ed è così che da adolescente mi sono incuriosito al tema della donazione del sangue. La cosa è rimasta sotto traccia finché arrivato alla maggiore età ma soprattutto superati i 50kg di peso non ho potuto iniziare anch’io a donare il sangue.

Nel mio immaginario, il mio sangue sarebbe andato a qualche ferito, poi via via parlando con i medici del Centro Raccolta Sangue, mi sono reso conto che in realtà il sangue ed i suoi derivati vengono utilizzati in  moltissime altre occasioni e non solo per la chirurgia, ma sempre con una consapevolezza un po’ vaga. Poi una mattina il medico che mi ha accolto per la visita di accettazione pre-donazione mi ha fatto una proposta che non immaginavo potesse cambiare così tanto il mio approccio alla donazione del sangue e mi ha detto: “Davide, ho visto dai tuoi esami che hai un buon numero di piastrine, ti andrebbe di donare plasma e piastrine anziché sangue intero? Sai così la donazione dura un’oretta ma riusciamo a mandare velocemente le piastrine ai bambini ricoverati in Oncoematologia Pediatrica”.  Per me Oncoematologia Pediatrica era ancora un luogo sconosciuto e l’uso delle piastrine anche, ma senza rifletterci troppo ho accettato la proposta e da allora le mie donazioni sono praticamente sempre rappresentate da plasma e piastrine.

Sappiamo che la vita però non smette mai di insegnarci e un giorno è arrivata la diagnosi di malattia per mia figlia Anna. Di colpo quel reparto di Oncoematologia Pediatrica, cui andavano le mie piastrine, è diventato un luogo vero e preciso, ma soprattutto è diventato bambini, ragazzi, genitori, medici e infermieri veri che tutti i momenti di tutti i giorni combattono la più dura delle battaglie per la vita. Dal di fuori non ci si pensa ma una delle armi importantissime per combattere questa battaglia è proprio il sangue. La chemioterapia, come mi ha detto l’Oncologa che seguiva Anna, è una cura stupida che colpisce tutte le cellule che si moltiplicano velocemente, quelle del tumore ma anche tutte le altre. Il primo e più evidente effetto è sui capelli che si perdono perché “uccisi” dalla chemio, quello che non vediamo, se non dagli esami è l’effetto della chemio sul sangue con distruzione totale delle difese immunitarie, crollo dell’emoglobina e delle piastrine fino a livelli pericolosi per la sopravvivenza. Ecco che allora una sola cosa antica come l’umanità può curare queste carenze indotte dai farmaci ed è il sangue, sangue che non si può fabbricare ma che può arrivare solo grazie ad un’altra cosa antica come l’uomo: la solidarietà, perché solo se qualcun altro gratuitamente e disinteressatamente ha fatto il gesto di donare il sangue chi ne ha bisogno può riceverlo e continuare a vivere!

Anna nel suo ciclo di cure ha avuto decine di trasfusioni di sangue intero e di piastrine e in alcuni casi, soprattutto d’estate quando le donazioni calano, per il reparto di Oncoematologia non è stato facile avere a disposizione il sangue da trasfondere ad Anna, ma fortunatamente ci sono sempre riusciti.  Ecco quella parola “fortunatamente” dovrebbe scomparire, la sorte di un malato, chiunque esso sia, non può essere legata alla fortuna di avere disponibilità di sangue. Invito quindi tutte le persone che ne hanno la possibilità, se ancora non lo fanno, a diventare donatori di sangue. Molti mi hanno obiettato che hanno paura dell’ago, capisco è una paura legittima ma è veramente poca cosa rispetto al bene che quel gesto potrà fare a chi ne ha veramente bisogno e li invito poi ad una riflessione: “ma secondo te tra i malati di tumore non c’è nessuno a cui fanno impressione gli aghi? Eppure nessuno si sottrae alla terapia od alle trasfusioni per paura dell’ago, che sia per una questione di priorità?”.

Spero con queste righe di aver stimolato la riflessione e se qualcuno da oggi deciderà di donare il sangue a chi ne ha bisogno, avremo ottenuto un grande risultato.